Ipoacusia Monolaterale: Perché due apparecchi acustici?


  • Molti dei pazienti affetti da ipoacusia monolaterale, che vengono nei nostri centri, ci chiedono:
    ” Ma perché devo utilizzare due apparecchi acustici quando ci sento meno solo da un orecchio?“

     
    Facciamo un po’ di chiarezza.
    Il nostro sistema uditivo è definito binaurale: è composto da due parti (le orecchie) che contribuiscono in egual misura alla capacità di sentire. Fisiologicamente sentiamo i suoni in entrambe le orecchie ma il cervello elabora un’unica percezione uditiva.

     

     
    In base a ciò, nei casi di ipoacusia monolaterale, non è mai efficace l’applicazione di un solo apparecchio acustico. L’orecchio non protesizzato, quello da cui si sente bene, potrebbe peggiorare a causa della mancata stimolazione sensoriale e in alcuni casi si potrebbe manifestarsi un peggioramento nella comprensione del parlato.
    Si rende così necessario “riequilibrare” la capacità uditiva tramite l’applicazione di due apparecchi acustici che sono in grado di ripristinare la normale stereofonia del nostro udito.
    Di solito, l’applicazione bineurale, prevede che un apparecchio sia utilizzato come trasmettitore e uno come ricevitore, così da distribuire uniformemente il suono tra le due orecchie consentendo anche la comprensione del parlato anche in luoghi rumorosi.


    La protesizzazione monoaurale è utilizzata, con successo, nei soli casi di totale assenza di udito su un lato (anacusia).

     
    I VANTAGGI DELL’APPLICAZIONE DI DUE APPARECCHI ACUSTICI:

 

  •   consistente vantaggio nella localizzazione della sorgente sonora (rumori, suoni e voci);
  •   miglioramento nella comprensione del parlato in presenza di rumori di fondo (ambienti affollati e rumorosi);
  •   riduzione della fatica e dello stress perché non ci dobbiamo sforzare a sentire con l’orecchio migliore (in situazioni con più interlocutori); 
  •   miglioramento nel trattamento degli acufeni;
  •   l’assenza del feedback acustico (effetto Larsen) cioè il fischio generato dall’apparecchio acustico in caso di eccessiva amplificazione, regolazione che sarebbe necessaria con la protesizzazione monoaurale.



     


C’è da aggiungere, che gli apparecchi acustici di ultima generazione hanno sviluppato la capacità di comunicare fra loro attraverso la tecnologia wireless, riproducendo il funzionamento delle orecchie attraverso il sistema nervoso centrale. Questo “dialogo” conserva la capacità direzionale dell’udito, quella che consente di localizzare il suono che raggiunge le orecchie.
Da quanto detto, risulta evidente come la soluzione binaurale sia largamente più vantaggiosa e quindi consigliata poiché è in grado in ogni caso di ripristinare la capacità uditiva consentendo un normale e fisiologico funzionamento dell’apparato uditivo.

 
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